Durante gli studi in giro per l’Europa, fino al dottorato in filosofia a Parigi, ho sempre lavorato nel mondo della moda, mia grande passione, di cui però ho sperimentato le criticità dal punto di vista etico e ambientale.
Lo studio di culture tessili e artigianali diverse, in particolare in Africa – ho una doppia cittadinanza italo-maliana – mi ha aiutato a ripensare il mio lavoro. Sono tornata nella mia Roma con tante idee e un obiettivo chiaro: promuovere una moda etica e interculturale. E così è nato il progetto Coloriage.
Ho cominciato a ‘giocare’ con la macchina da cucire quando ero piccolo, e da quel momento non ho mai smesso di perfezionarmi fino a lavorare nei più importanti laboratori di sartoria di Dakar, in Senegal. In Italia non è stato facile inserirmi, solo dopo anni sono entrato in un atelier di alta sartoria, dove ho imparato moltissimo. Oggi con Coloriage lavoro come tagliatore ma anche come maestro insegnando ai sarti stranieri appena arrivati in Italia.
Ho tenuto un workshop di modellistica da Coloriage all’inizio del 2023, un’esperienza molto intensa che è diventata un appuntamento fisso. Il mio background migratorio familiare e individuale (nato da genitori jamaicani a Londra, vivo in Italia da anni) mi ha fatto empatizzare con il progetto.Sono docente di Design della Moda allo Iuav-Venezia, ma 3 volte l’anno scendo a Roma da Coloriage, dove insegno confezione, modellistica e design. Valorizzo l’approccio e le tecniche degli artigiani coinvolti, accompagnandoli nella creazione dei nuovi modelli.
Ho cominciato il mio apprendistato di sarto in un atelier del mercato di Dakar. Mi sono subito appassionato al mio lavoro, una volta seduto alla macchina da cucire non riuscivo più ad alzarmi. Quando mi sono trasferito in Italia, per anni ho svolto solo lavori dequalificati. Grazie a Coloriage, ho ripreso la mia professione di sarto, e finalmente ho potuto garantire le terapie necessarie a mia figlia che soffre di una malattia cronica.
“Quando ho incontrato Valeria e mi ha iniziato a parlare dell’idea di Coloriage, di realizzare capi e accessori unendo tessuti italiani e africani, e offrire formazione gratuita agli artigiani migranti o rifugiati qui in Italia, il progetto mi ha subito appassionato.” Khassim Diagne, sarto formatore
Sono arrivato da Coloriage dopo un lungo viaggio in Africa del Nord, in cui avevo abbandonato il mio mestiere di sarto. Mi ricorderò sempre il primo giorno: i colori delle stoffe e il fatto di sentir parlare tante lingue mi hanno fatto subito sentire a casa. Ma allo stesso tempo tutto era diverso, le tecniche, i cartamodelli, gli abiti, erano nuovi per me. Ho dovuto imparare tantissimo, e continuo a farlo ancora adesso.
Da piccola, ho chiesto ai miei genitori di lasciare gli studi per entrare in una scuola di moda, e sono stata così insistente che alla fine hanno accettato! Per tre anni ho frequentato una Scuola di Moda a Bamako in Mali, dove ho imparato a cucire a mano e a macchina, a creare cartamodelli e a tagliare la stoffa. Nella Scuola Coloriage però, si usano tecniche diverse, e per questo ho dovuto quasi ricominciare da zero. Ma sono molto felice perché posso imparare tantissimo!
Sono entrata da poco da Coloriage e mi sono sentita subito a casa. Conoscevo il progetto prima di entrare a far parte del team e ne ero già innamorata. L’unione di moda, creatività, etica e tessuti rappresenta per i miei interessi e i miei valori il mix perfetto. Svegliarmi la mattina sapendo che entrerò in un luogo pieno di creatività e scambi sia dal punto di vista lavorativo che da quello umano mi rende ogni giorno felice e determinata. Al contempo collaboro anche con Accademia Costume e Moda dove sono assistente docente di merceologia tessile nel corso di fashion design.
Ho iniziato a cucire in un atelier di sartoria in Bangladesh. Qui ho imparato molto, ma non sono mai riuscita ad andare oltre la condizione di apprendista: nel mio paese, non è facile lavorare per una donna. Arrivata in Italia, ho studiato fino a ottenere il diploma di terza media, sono riuscita a emanciparmi e a contribuire all’educazione di mio figlio. In Coloriage, collaboro con il laboratorio e, grazie alla Scuola, ho cominciato a lavorare alla collezione moda.
In Bangladesh cucivo a casa con mia sorella, per lo più abiti da uomo commissionati dai negozi. Per molto tempo non ho trovato lavoro in Italia, ma mi sono dedicata alle mie figlie e allo studio della lingua. Grazie alla sartoria sociale ho potuto riprendere la mia professione: attualmente sto lavorando alla collezione accessori Coloriage, mi sto specializzando nelle tecniche di ricamo e sto partecipando a due workshop con artisti e stilisti. È un’esperienza bellissima!